Addio Certificazione Unica per Minimi e Forfettari
Il panorama fiscale italiano si prepara a un'importante rivoluzione a partire dal 2025: il Consiglio dei Ministri ha approvato, il 23 ottobre 2023, due decreti attuativi della legge 111/2023, annunciando la fine dell'obbligo di rilascio della Certificazione Unica per i contribuenti minimi e forfettari.
Le Radici della Svolta
Il cambiamento è stato innescato dal conferimento al Governo della delega per la revisione del sistema tributario. Questa riforma mira a semplificare le procedure per i sostituti d'imposta, con particolare attenzione ai lavoratori che aderiscono al regime fiscale di vantaggio, noti come "contribuenti minimi" (art. 27, D.L. n. 98/2011) e al regime forfettario (art. 1 co. 54 – 89 della Legge n. 190/2014 e ss.mm.).
Il Ruolo dei Decreti Attuativi
All'interno dei decreti attuativi, nel Decreto Adempimenti, è stato stabilito un importante esonero per i sostituti d'imposta a partire dal 2025. Questo significa che non sarà più necessario rilasciare la Certificazione Unica relativa ai compensi dei lavoratori che aderiscono ai suddetti regimi fiscali agevolati.
Fatturazione Elettronica e Cambiamenti Futuri
La decisione è stata influenzata dall'estensione dell'obbligo di fatturazione elettronica, in vigore dal 1° gennaio 2024, anche per i lavoratori autonomi con ricavi inferiori a 25.000,00 euro. Questi ultimi, inizialmente esclusi dall'obbligo introdotto il 1° luglio 2022 per gli aderenti ai regimi fiscali agevolati, saranno ora coinvolti nel flusso digitale.
Autonomia dell'Amministrazione Finanziaria
L'amministrazione finanziaria guadagnerà autonomia nel raccogliere i dati relativi ai compensi attraverso i flussi che transiteranno nel sistema di interscambio. Questa informatizzazione dei flussi non solo semplificherà il processo, ma rafforzerà anche i poteri di verifica dell'Agenzia delle Entrate.
Scadenza dell'Obbligo
Fino al 2024, i sostituti d'imposta dovranno continuare ad attestare l'ammontare dei ricavi e dei compensi corrisposti nell'anno precedente, consegnando il modello sintetico di Certificazione Unica entro il 16 marzo e trasmettendo il modello ordinario all'Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre di ogni anno.
La svolta è in corso, e il futuro fiscale italiano si prospetta più snodato e digitale. La fine dell'obbligo di Certificazione Unica rappresenta un passo significativo verso una gestione più efficiente e moderna delle dichiarazioni fiscali. Restate con noi per ulteriori aggiornamenti su questa rivoluzionaria trasformazione.